martedì 17 giugno 2008

Vita

Nacque a Palermo (via Castrofilippo) il 20 maggio 1939 mori a Capaci il 23 maggio 1992 all’età di 56anni .Nacque da Arturo Falcone, direttore del Laboratorio chimico provinciale, e da Luisa Bentivegna, aveva due sorelle maggiori, Anna e Maria.

Giovanni Falcone studiò al liceo classico "Umberto I" e successivamente, dopo una breve esperienza all'Accademia Navale di Livorno, si iscrisse a giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo.

•Nel 1961 conseguì la laurea in Giurisprudenza li a Palermo, discutendo con lode una tesi sull' "Istruzione probatoria in diritto amministrativo".

•Nel 1964 dopo un concorso di magistratura fu pretore a Lentini per trasferirsi subito come sostituto procuratore a Trapani, dove rimase per circa dodici anni.

E in questa sede andò maturando progressivamente l'inclinazione e l'attitudine verso il settore penale: come egli stesso ebbe a dire, -"era la valutazione oggettiva dei fatti che mi affascinava", nel contrasto con certi meccanismi "farraginosi e bizantini" particolarmente accentuati in campo civilistico.

Il 25settembre 1979 a Palermo all'indomani del tragico attentato al giudice Cesare Terranova,cominciò a lavorare all'Ufficio istruzione.

•Nel maggio '80 il consigliere istruttore Rocco Chinnici gli affidò le indagini contro Rosario Spatola, un processo che investiva anche la criminalità statunitense, e che, d'altra parte, aveva visto il procuratore Gaetano Costa (ucciso in seguito nel giugno successivo).

Il suo operato fu ostacolato da alcuni sostituti, al momento della firma di una lunga serie di ordini di cattura.

[In questa prima esperienza Falcone avvertì nel perseguire di reati le attività mafiose dove era arrivato il momento di avviare indagini patrimoniali e bancarie (anche oltre oceano),

ma soprattutto fare la ricostruzione di un quadro complessivo, sulle connessioni tra mafia,politica,ed economia.]
•Il 29 luglio 1983 il consigliere Chinnici fu ucciso con la sua scorta, in via Pipitone Federico;

lo sostituì Antonino Caponnetto. Si costituì allora, per le necessità interne a queste indagini, il cosiddetto "pool antimafia", sul modello delle equipe nel decennio precedente di fronte al fenomeno del terrorismo politico. Del gruppo faceva parte, oltre lo stesso Falcone, e i giudici Di Lello Guarnotta e Paolo Borsellino.

Da qui si può considerare una svolta, non solo di determinati fatti di mafia, ma specialmente della struttura dell'organizzazione Cosa nostra.

•A Roma nel luglio '84 in presenza del sostituto procuratore Vincenzo Geraci e di Gianni De Gennaro, del Nucleo operativo della Criminalpol, inizio l’interrogatorio del "pentito" Tommaso Buscetta.

•Nell'estate '85 i funzionani di Polizia Giuseppe Montana e Ninni Cassarà, stretti collaboratori di Falcone e Borsellino, furono uccisi ,da allora si cominciò a temere per l'incolumità anche dei due magistrati. I quali furono indotti, per motivi di sicurezza, a soggiornare qualche tempo con le famiglie presso il carcere dell'Asinara.

•Il 16 dicembre 1987 si arrivò alla sentenza di condanna a Cosa nostra del primo maxiprocesso,sentenza emessa dalla Corte di assise di Palermo, presidente Alfonso Giordano, dopo ventidue mesi di udienze e trenta giorni di riunione in camera di consiglio. L'ordinanza di rinvio a giudizio per i 475 imputati era stata depositata dall'Ufficio istruzione agli inizi di novembre di due anni prima.



•Nel gennaio ’88 inizio la vera e propria guerra di mafia,il Consiglio superiore della magistratura preferì nominare a capo dell'Ufficio istruzione, in luogo di Caponnetto che aveva voluto lasciare l'incarico, il consigliere Antonino Meli. Il quale avocò a sè‚ tutti gli atti. Molti furono gli episodi che accentuarono ulteriormente le tensione dell’ufficio,cosi evidenti che a tal punto

•Il 30 luglio Falcone richiese di essere destinato a un altro ufficio proprio perche si rese conto che la corruzione era entrata anche negli uffici della magistratura di Palermo.

In autunno Meli gli rivolse l'accusa d'aver favorito in qualche modo il cavaliere del lavoro di Catania Carmelo Costanzo, e quindi sciolse il pool. I giudici Di Lello e Conte si dimisero per protesta, tutto questo pero non impedì a Falcone di continuare a lavorare con impegno.

Nonostante simili avvenimenti, infatti sempre in quel anno Falcone aveva realizzato una importante operazione in collaborazione con Rudolph Giuliani(procuratore distrettuale di New York) denominata "lron Tower",questa operazione colpì le famiglie dei Gambino e degli Inzerillo, coinvolte nel traffico di eroina.
•Il 20 giugno '89 si verificò il fallito e oscuro attentato dell'Addaura presso Mondello(zona di villeggiatura di Falcone)a proposito del quale Falcone affermò "Ci troviamo di fronte a menti raffinatissime che tentano di orientare certe azioni della mafia. Esistono forse punti di collegamento tra i vertici di Cosa nostra e centri occulti di potere che hanno altri interessi. Ho l'impressione che sia questo lo scenario più attendibile se si vogliono capire davvero le ragioni che hanno spinto qualcuno ad assassinarmi". Seguì subito l'episodio, sconcertante, del cosiddetto "corvo", ossia di alcune lettere anonime dirette ad accusare astiosamente lo stesso Falcone e altri. Le indagini relative furono compiute anche dall'Alto commissario per la lotta alla mafia, guidato dal prefetto D. Sica.

Il 27 giugno 89’ una settimana dopo il fallito attentato il Consiglio superiore decise la nomina di Falcone a “Procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Palermo”.

•Nel gennaio '90 egli coordinò un'inchiesta che portò all'arresto di quattordici trafficanti colombiani e siciliani, inchiesta che aveva preso l'avvio dalle confessioni del "pentito" Joe Cuffaro' il quale aveva rivelato che il mercantile Big John, battente bandiera cilena, aveva scaricato, nel gennaio '88, 596 chili di cocaina al largo delle coste di Castellammare del Golfo.
Nel corso dell'anno si sviluppa lo "scontro" con Leoluca Orlando, originato dall'incriminazione per calunnia nei confronti del "pentito" Pellegriti, il quale rivolgeva accuse al parlamentare europeo Salvo Lima.

Alle elezioni del 1990 dei membri togati del Consiglio superiore della magistratura, Falcone, fu candidato per le liste "Movimento per la giustizia" e "Proposta 88" (nella circostanza collegate), con esito però negativo.
•Dal marzo del 1991 alla morte cioè nel maggio 1992 si apri un periodo intenso x il giudice.

Lo scopo di rendere più efficace l'azione della magistratura nella lotta contro il crimine. Falcone si impegnò a portare a termine quanto riteneva condizione indispensabile del rinnovamento: e cioè la razionalizzazione dei rapporti tra pubblico ministero e polizia giudiziaria, e il coordinamento tra le varie procure.

Nel novembre del '91 fu creata la Direzione nazionale antimafia, su come funzionava questo organismo Falcone si soffermò nel corso della sua audizione al Palazzo dei Marescialli del 22 marzo '92 2 mesi prima di morire. Riteneva che questo doveva essere un organismo di supporto e di sostegno per l'attività investigativa che va svolta esclusivamente dalle procure distrettuali antimafia.

La sua candidatura a questi compiti, peraltro, fu ostacolata in seno al Consiglio superiore della magistratura, il cui plenum, tuttavia, non aveva ancora assunto una decisione definitiva, quando sopraggiunse la strage di Capaci del 23 maggio.

Insieme a Falcone, a Capaci, persero la vita la moglie Francesca Morvilio, magistrato, e gli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro.

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